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Si torna a parlare di Roberta Ragusa, la mamma di San Giuliano Terme scomparsa di casa una notte fredda di gennaio di quattro anni fa, con indosso solo un pigiama rosa, senza soldi, documenti, carte di credito, per lasciare per sempre i suoi due amatissimi figli.
Rimbalza nei media la vicenda di questa donna, perché in una lettera anonima inviata ai carabinieri, corredata da numerose foto, si ipotizza che il suo corpo possa essere stato occultato in un boschetto vicino alla stazione di San Giuliano. Un luogo che dista al massimo due chilometri da via Ulisse Dini, dalla casa sua casa. Possibile che Roberta sia lì?
“Andate a vedere lì troverete i resti di quella poveretta” direbbe questa missiva, non l’unica arrivata da quando lei e’scomparsa, ma questa volta ci sono anche foto dettagliate su dove potrebbe essere.
Chi mi segue lo sa: la storia di questa mamma dagli occhi blu l’ho seguita sin dal primo giorno, Roberta per me è diventata un’amica, una delle amiche che non ho più, una delle storia sulle quali ho indagato per cercare la verità. Così come quella di Lucia Manca, la bancaria di Marcon uccisa dal marito Renzo Dekleva e di Federica Giacomini, pornostar di Padova presa a bastonate e gettata in un lago dal suo ex compagno. Storie che hanno dato vita al mio libro “Le amiche che non ho più”.
Perché per me Roberta non è un numero nell’elenco degli scomparsi ma è un amica che merita giustizia. Secondo questa fonte anonima ora giacerebbe in un boschetto ricoperto di vegetazione, ma gli inquirenti mi hanno spiegato che quella zona, di proprietà della GESTE, la società per cui Antonio Logli -il marito di Roberta- lavora, era già stata setacciata in lungo e in largo dopo la scomparsa della donna, sia con il georadar che con i cani molecolari, proprio perché il marito poteva averne accesso. All’epoca nulla era stato trovato. Penso che Roberta non sia li’, così come non era a Miami, dove fu avvistata, o a Cannes, dove uno chef disse di averle vista e di aver addirittura parlato con lei, né in tutti gli altri posti assurdi in cui sarebbe stata notata. Anche perché il passaporto della donna era scaduto e lei non ne aveva richiesto un’altra copia. Per Roberta chiedo giustizia e verità, chiedo che chi sa parli, esca dall’anonimato e si palesi. Per lei, per i suoi figli, per i suoi parenti, per le sue amiche. Che oggi sono anche un po’ mie amiche, così come lo è Roberta.
Buonasera
Voglio precisare che sono l’ultima persona che può giudicare i risvolti di una simile tragedia. Come marito e padre, posso solo azzardare un ipotesi personale su quello che potrebbe essere successo. Una madre che ama a tal punto i propri figli è difficile che abbandoni la nave di sua spontanea volontà, oltretutto in pigiama e senza una lira in tasca. Questa è la prima ipotesi, che scarterei a priori. Che abbia trovato un uomo che le ha fatto perdere la testa a tal punto di abbandonare tutto e tutti, per rifarsi una vita altrove ? credo che l’amore verso i figli, sia molto più forte di qualsiasi relazione extraconiugale, almeno così dovrebbe essere. Oggi con la tecnologia a disposizione delle forze dell’ordine, sparire dalla faccia della terra e rifarsi una nuova identità, non è certamente facile e direi praticamente impossibile. Perciò anche questa ipotesi, la scarterei. L’unica cosa rimasta, quella che tutti noi non vorremmo mai ascoltare è un omicidio in piena regola. Ma anche in questo caso, manca la prova evidente. Dove è finito il corpo della povera Roberta ? l’opinione pubblica, ha già condannato il marito, ma senza prove certe non dovrebbe essere giusto tirare conclusioni. Purtroppo sappiamo molto bene come funziona la macchina della giustizia in Italia. Personaggi che hanno passato metà della loro vita in galera, pur essendo innocenti. Un fatto è certo. Se il marito della povera Roberta è il solo responsabile della sua morte, bisogna rendere atto del suo grande sangue freddo. Dopo quattro anni dalla scomparsa, solo un personaggio estremamente intelligente, riuscirebbe a mantenere una lucidità tale da mettere in difficoltà gli investigatori. Cara Francesca, tutte le persone coinvolte in queste atroci vicende, meritano giustizia. Purtroppo in certe situazioni, la giustizia non sempre primeggia. La prova evidente è assistere alla scarcerazione di pregiudicati che dovrebbero restare dietro le sbarre, fino alla fine dei loro giorni. Parlare di giustizia in Italia è pura utopia. Molto spesso, mi chiedo perchè nel nostro paese, violenze e omicidi siano in continuo aumento. E questo non lo dico io, ma dati ben precisi, forniti da quotidiani e da Internet. La risposta è molto semplice. Chi commette un omicidio o una violenza è certo che non passerà molti anni dietro le sbarre. Perciò per molti di questi, il gioco vale la candela. Buona serata.
Cordialmente.