Rossella. Storie di povertà italiana.

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Abita a Viareggio, Rossella Biancalana, una donna di 53 anni che vive in condizioni di povertà. Rossella quando riesce a lavorare, come donna delle pulizie, guadagna circa 230 euro al mese, ma il suo affitto costa 407 euro: da più di un anno quindi, è morosa, e tra pochi mesi il suo sfratto sarà esecutivo.

Il che vuol dire che a maggio Rossella sara’ senza casa, ma la cosa peggiore è che lei non può curarsi. Perché non ha i soldi per farlo. Sono stata a casa sua, nel cuore di una città dove si respira il profumo del mare, ma da Rossella si respira tutt’altra aria. Arrivare a fine mese, per lei, è un’impresa. Con i pochi soldi che le entrano, paga la spesa e le bollette, se riesce. Per le sue medicine non avanza nulla. Ma lei soffre di varie patologie tutte documentate: ipertensione, calcificazione e tendinite a tutti e due i piedi, incontinenza urinaria, una fistola anale con infezione. Ha avuto anche un tumore al seno, che per fortuna si è rivelato benigno, ma per il quale è stata operata, negli stessi giorni in cui sua madre stava morendo. È possibile che nel 2016 il nostro paese non riesca ad aiutare cittadini in così grande difficoltà? Persone che non sono in grado di curarsi, che non hanno familiari vicino o associazioni che possono sostenerle, sia economicamente che psicologicamente? Mi sono indignata, con il mondo intero, perché Rossella mi ha raccontato che ogni mese deve scegliere se fare la spesa o comprare i pannoloni per la sua incontinenza. Che passa le notti correndo in bagno e non riesce a dormire. Ma in che schifo di paese viviamo? Rossella ovviamente è depressa, ha una sola amica che vive lontano e ha una figlia, ma adesso convive con il fidanzato e ha la sua vita; aiuta la mamma per quel poco che riesce. A farle compagnia ci sono due cani, Lapo e Maili, che per lei sono come dei figli. Ho visto tanta solitudine e tristezza nei suoi occhi. Se volete aiutarla, con me, scrivete a quintacolonna@mediaset.it

Una risposta a “Rossella. Storie di povertà italiana.

  1. Buongiorno
    Cara Francesca è chiaro che per situazioni del genere, le parole servono veramente a poco. Quello che servirebbe (uso il condizionale per ovvi motivi) è l’interessamento delle nostre istituzioni e di chi crede di guidare il paese nel migliore dei modi, fingendo di non vedere i danni che stà arrecando al paese e a gli Italiani. Se avessi la possibilità economica di aiutare la povera Rossella, lo farei con tutto il cuore. Purtroppo la mia situazione non me lo consente. Ho dovuto chiudere la mia attività che durava da oltre trent’anni e vicino ai sessant’anni, mi ritrovo a fare i salti mortali per poter vivere. Ma non voglio parlare di me. La cosa che più mi rattrista e mi fa letteralmente schifo è vedere una donna Italiana, ridotta in queste condizioni. Da Italiano, mi sento amareggiato e tradito. Tradito da un sistema che solo ed esclusivamente per fini politici, tutela i clandestini, dimenticandosi dei propri connazionali. Questo è un atteggiamento infame e deleterio. Meriterebbero una sola cosa, la forca. Pensiamo per un attimo a gli stipendi e ai benefici, riservati ai nostri politici e confrontiamoli con le situazioni che hanno colpito la povera Rossella e molti altri Italiani. La rabbia che traspare in ognuno di noi è facile da capire e sinceramente se fossimo in un altro paese, le cose finirebbero in altro modo. Gli Italiani, hanno perso la voglia di combattere e di far valere le proprie ragioni. Ragioni che si possono tranquillamente tradurre, in sacrosanti diritti. Perchè se vivessimo in un paese civile, la salute di una persona e la dignità, dovrebbero essere dei diritti. Lo Stato, da noi vuole tutto e di più. Se non paghiamo fino all’ultimo centesimo, scattano multe e pignoramenti, ma i doveri che ha verso di noi, puntualmente vengono dimenticati. Questo non è giusto nei nostri confronti e il paese non può e non deve rimanere inerme difronte a uno Stato parassita. Perchè solo i parassiti, vivono alle spalle del prossimo. Feste faraoniche, aerei personali, droga, belle donne, corruzione, ecc. questa è in sostanza la vita di un politico. Con questo non voglio fare di tutta l’erba un fascio. Credo (e mi auguro) che ci sia un politico onesto e altruista, ma in questo momento credo che sia simile a una mosca bianca. Ho 58 anni e di mosche bianche in tutta la mia vita, non ne ho mai viste. Cara Francesca, a lei la conclusione. Vorrei farle una domanda molto semplice. Perchè nei lontani anni 70′ la politica ha vissuto gli anni più bui della Storia d’Italia, colpita giornalmente dalle proteste degli Italiani. Oggi invece tutto tace. Gli Italiani sono alla fame, ma ogni giorno passa senza che succeda nulla. Un popolo ormai statico, senza attributi. Capisco perfettamente che in quegli anni, lei non fosse ancora nata, ma ci sarà qualcuno che saprà rispondere alla mia domanda. I casi sono due. O gli Italiani, si sono rassegnati, o le nuove generazioni sono nate senza palle. Mi perdoni, volevo dire attributi. Un caro saluto.
    Cordialmente.

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